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Ecobonus e Bonus ristrutturazioni verso la conferma per tutto il 2017:

in una analisi appena condotta è emerso che nel corso del 2014 sono stati oltre 11 milioni gli italiani che hanno usufruito del fondamentale strumento delle detrazioni fiscali sulla casa, con una spesa complessiva di 5,8 miliardi di euro. All’interno di questa cifra vanno segnalate le 455.800 persone che hanno effettuato una spesa totale di 3,3 miliardi di euro utilizzando l’Ecobonus 65% per interventi di riqualificazione energetica. I dati affiorano da una analisi delle dichiarazioni dei redditi 2015. Inoltre, secondo le ultime elaborazioni del centro studi CRESME, su dati del ministero delle Finanze, ad aprile scorso gli italiani hanno avviato interventi per oltre 1,9 miliardi di euro, pari al 5% in più rispetto al valore registrato nello stesso mese del 2015.

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Il Governo vuole inserire nella prossima legge di stabilità per il 2017 alcune novità, tra cui:
– un fondo di 5 miliardi per l’anticipo delle spese per i lavori di efficientamento energetico (eco bonus) per i condòmìni
– per i singoli proprietari e sempre l’ecobonus, rimborso in un’inica soluzione e non più rateale in 10 anni con un’unica soluzione.

Ecobonus e Bonus ristrutturazioni: strumenti fondamentali

Alla luce di questi dati rilevanti (che confermano un trend positivo in auge ormai dal 2012), il ministro dell’Economia Pier Carlo ‎Padoan ha esternato l’intenzione del Governo di voler proseguire sulla via virtuosa del credito di imposta per ‎ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche in edilizia. Uno strumento necessario per dare da un lato respiro al comparto dell’edilizia, colpito duramente dalla crisi, e dall’altro al fine di aiutare economicamente i contribuenti ad effettuare operazioni di ammodernamento delle proprie abitazioni (e non soltanto). Ristrutturare, sostituire gli impianti desueti, mettere in sicurezza la casa sotto differenti profili, realizzare gli interventi antisismici, abbattere o spostare pareti, riqualificare appartamenti, case o condominio anche a fini del risparmio energetico: tutte attività fortemente incentivate da uno degli strumenti attivi più efficaci messi in campo dalla politica negli ultimi anni.

La conferma della volontà di proseguire con la politica delle detrazioni in edilizia sotto forma di credito d’imposta è emersa ancora una volta durante il seminario Fare Casa: sostegno al credito e agevolazioni fiscali per l’abitare delle famiglie italiane, svoltosi ieri sotto l’egida organizzativa del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in collaborazione con ABI, per illustrare ai professionisti e alle aziende del settore gli strumenti messi a disposizione all’ampio comparto dell’abitare: le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni e le riqualificazioni energetiche, il bonus mobili per le giovani coppie e l’arredamento dell’immobile oggetto di ristrutturazione, il mutuo per l’acquisto della prima casa, il sostegno per chi è difficoltà con il pagamento delle rate, il leasing immobiliare.

Ecobonus 65%, Senato: stabilizzarlo fino al 2019

 

Rendere permanente o stabilizzare nel triennio 2017-2019 l’ ecobonus del 65% per la riqualificazione energetica degli edifici. Il Senato lo ha chiesto al Governo: stabilizzare fino al 2019 l’ ecobonus 65% per la riqualificazione energetica degli edifici. Il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze anome del Governo ha accolto la proposta.

Il Governo vuole inserire nella prossima legge di stabilità per il 2017 alcune novità, tra cui:
– un fondo di 5 miliardi per l’anticipo delle spese per i lavori di efficientamento energetico (eco bonus) per i condòmìni
– per i singoli proprietari e sempre l’ecobonus, rimborso in un’inica soluzione e non più rateale in 10 anni con un’unica soluzione.

Ma vediamo in dettaglio tutte le richieste.

Due le richieste più importanti sull’ ecobonus 65%

1) Rendere la detrazione del 65% permanente o almeno prorogarla per alcuni anni.

Richiesta ACCETTATA. Il Vice Ministro ha accettato la proroga 2019-2019 e non per sempre.

2) Rimodulare i tempi di erogazione dell’incentivo per rendere convenienti anche i microinterventi.

Richiesta di accorciare i tempi della detrazione RESPINTA. Morando ha motivato la scelta: “Il problema è la durata ma la certezza della detrazione”. Inoltre “l’onere finanziario di una riduzione da dieci a cinque anni è molto grande e quindi indurrebbe il Governo, su questo punto, a pronunciarsi in modo negativo”.

Le altre richieste

Per quanto riguarda le altre richieste formulate nelle mozioni, il Vice Ministro ha rimandato tutto ad una fase successiva, “magari con un’interlocuzione con quella componente del Governo più competente a formulare giudizi sulla politica tariffaria e sulla politica riguardante lo sviluppo del settore industriale e degli strumenti per il risparmio energetico”.

Le altre richieste erano:
3) ridurre la percentuale di detrazione;
4) rendere obbligatorio l’attestato di prestazione energetica (APE) per accedere all’ecobonus;
5) rimodulare le tipologie di intervento ammesse, premiando il maggior risparmio energetico;
6)  sostenere gli interventi per la riqualificazione degli edifici pubblici;
7) incentivare l’installazione negli edifici di sistemi di accumulo a batteria in abbinamento ad impianti alimentati da rinnovabili;
8) semplificare la disciplina delle attività di Energy Services Company (ESCo);
9) favorire lo sviluppo delle industrie di prodotti ad elevato contenuto tecnologico;
10) un fondo di 5 miliardi per l’anticipo delle spese per i lavori di efficientamento energetico (eco bonus) per i condòmìni;
11) per i singoli proprietari e per l’ecobonus, rimborso in un’inica soluzione e non più rateale in 10 anni con un’unica soluzione.

Rimane fermo il fatto che per ora, la detrazione del 65% per la riqualificazione energetica degli edifici scade ancora a fine 2016.

Il Vice Ministro ha evidenziato inoltre che dal 2006 per l’ ecobonus, le detrazioni sono state rinnovate di anno in anno, con modifiche come l’inserimento di tetti agli investimenti detraibili, sul volume della detrazione, sul numero delle rate di detrazione, mantenendo ferma la valenza annuale. Dire che la norma è in vigore con un’agevolazione così intensa solo per un anno spinge in quello stesso anno a concentrare gli investimenti.

Il Vice Ministro ha poi aggiunto: “Si vuole dare un connotato anticiclico alla misura, limitandola nel tempo. Ma poiché le decisioni d’investimento più impegnative implicano un periodo di tempo e di preparazione e poi di effettuazione più lungo, la limitazione un solo anno potrebbe non farle ricadere nella detrazione”.

Il Vice Ministro Morando, ricordando le ultime misure introdotte dal Governo in favore dell’efficientamento energetico dell’edilizia:

– nei condomini la detrazione degli inquilini incapienti possa essere ceduta alle imprese che realizzano i lavori. Leggi Ecobonus e Lavori in condominio: le novità sulla cessione del credito

– detrazione dall’Irpef del compratore, in dieci anni, del 50% dell’IVA pagata in fattura per l’acquisto di abitazioni di classe A o B, di nuova costruzione o ristrutturate dalle imprese costruttrici nel 2016.

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